Regia di Giulio Manfredonia vedi scheda film
La struttura narrativa del terzo film di Giulio Manfredonia è, fortunatamente, qualcosa di diverso dalla normale messa in scena. Naturalmente, siccome piuttosto "geniale" non poteva essere un'idea prettamente italiana, si scopre che è ispirata alla commedia americana Ricomincio da capo. Non paragonabile all'opera di base, la pellicola è da definire piacevole, tiene il ritmo alto e invoglia chi guarda ad arrivare al finale perché incuriosisce la perpetua ridondanza di trama. L'interesse verso la sceneggiatura oscura il cast, incapace di alzare l'interesse verso il film che finisce per reggersi solo sulla storia, che racconta in modo sciolto e accattivante. Se Albanese annoia, Fabio De Luigi fa sonnecchiare ma il panorama, l'argomento trattato, amalgamato ad una discreta regia, lo rendono un prodotto differente, che arricchisce il misero immaginario collettivo di rigidi standard di racconto che vengono utilizzati per avere approvazione sicura che però, solo in questi casi, diventa lecita e meritata.
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