Regia di Rick Bota vedi scheda film
Ultimo capitolo della saga di "Hellraiser" (o, meglio, ultimo capitolo con Doug Bradley nei panni di Pinhead), è anche quello che ha meno legami con gli altri capitoli. Infatti, il film, oltre ad accentuare il distacco, nella trama quanto nelle atmosfera, con il capostipite bakeriano (distacco iniziato col buon "Hellraiser: Inferno"), si allontana anche dalla tendenza psico-thriller caratteristica degli ultimi 3 film, compreso il "gemello" (in quanto realizzato quasi contemporaneamente dallo stesso regista Rick Bota) "Deader": questo ottavo capitolo, infatti, si presenta come un teen-horror autocitazionista, sulla scia del fenomeno "Scream", in cui rimane solo un accenno alle atmosfere morbose della saga. Inoltre, se già negli ultimi film il personaggio di Pinhead sembrava infilato quasi a forza, qui viene introdotto in modo alquanto improbabile, perdendo anche gran parte delle caratteristiche originarie.
Rispetto ai predecessori, "Hellworld" punta solo a intrattenere lo spettatore, senza sfruttare pienamente le potenzialità psicologiche del personaggio. Ok, riesce nel suo obiettivo, le scene horror sono di discreta qualità, la partecipazione di Lance Henriksen ("Aliens") contribuisce a rendere il film più interessante, il finale a sorpresa fa la sua discreta figura ma poi, dopo un po' di tempo dalla visione, lascia poco o niente nella memoria dello spettatore.
Un film tutto sommato godibile, dunque, ma purtroppo dimenticabile, un capitolo stanco di una saga troppo sfruttata.
Voto: 5-6
Ottimo come sempre nei panni di Pinhead.
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