Regia di Scott Derrickson vedi scheda film
A mio parere il capitolo quinto ha nobilitato ulteriormente una serie che era un po' decaduta con la scelta di rendere Pinhead un bogeyman duro e puro nel terzo film (scadendo nel ridicolo in certe scene e creando un'immagine distorta del progetto Barkeriano, che prevedeva sì Pinhead come figura centrale, ma non come protagonista assoluto). Il quarto episodio è di una mediocrità sconcertante e non basta la scusante di una lavorazione travagliata a giustificarne l'infima qualità.
Tornando al numero cinque, ribadisco che lo considero un prodotto estremamente raffinato, forte di un'ottima fotografia e di uno stile che lo distanzia molto dai precedenti (questo, in tal caso, lo giudico come fattore positivo, dato che la saga di Hellraiser vive e si nutre di originalità fin da primo episodio - eccezion fatta per il terzo, ovviamente!): i Cenobiti tornano ad essere demoni della mente, creature originate dal male degli uomini e non più burattini al servizio dello splatter più banale, come erano, purtroppo, diventati nel film di Anthony Hickox. Per questo trovo molto più interessanti i 10 minuti di apparizione complessiva dei Supplizianti nel quinto capitolo che lo spettacolo circense offerto da Bradley nel terzo (dove, comunque, si trova spazio per alcune battute memorabili, questo va detto...). La saga di Hellraiser è pertanto valorizzata dall'originalità, dalla volontà di andare oltre la riproposizione di certi stereotipi incartapecoriti (come nei vari "Halloween" e nei "Venerdì 13") per alternare alla grande storia dell'origine del mito presente nei primi due capitoli, sempici storie di ordinario supplizio.
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