Regia di Louis Feuillade vedi scheda film
Il bandito Fantomas nel suo itinerario tocca in questi film lidi ancora più disturbanti e pericolosi. Usurpa le vesti di un magistrato da lui ucciso durante un tragitto largo in treno per far perdere le proprie tracce agli uomini di Juve che lo pedinano dal momento in cui è fuggito dalle carceri di Bruxelles. E, assunta quindi l'identità del giudice Pradier, ne approfitta per impadronirsi del bottino di 2 membri della sua vecchia banda, per omicidi, ricatti e fredde vendette. Una crudele ondata di crimini con una punizione finale liberatoria? Pare proprio no. L'efferatezza del criminale è qui ai massimi livelli: è in questo "episodio" la famosa scena della campana descritta da me più sotto.
Il film migliore della serie? Forse. Certo è che, contestualizzandolo nel 1914, "Il Falso Magistrato" rappresenta al meglio come dev'essere un film di questo tipo, anche per i canoni odierni: anche se si perdono il mistero, il fantastico, l'inquietudine e il feticismo che ammantavano alcuni tra i precedenti episodi (i migliori: "All'ombra della ghigliottina" e "Juve contro Fantomas"), qui il ritmo è incessante e il malfattore assurge a protagonista assoluto della vicenda, non rimanendo più nell'ombra e spingendo le manovre della giustizia e dei suoi inseguitori in una posizione marginale. Fantomas dunque in questo episodio si annida nella giustizia (dal romanzo "Le Magistrat Cambrioleur" di Souvestre e Allain) e riesce a tessere e reggere i destini di tutti (attraente la divisione di Fantomas in 2 identità nell'attuare i suoi crimini e vendette: nei panni del giudice all'occorrenza e in quelli usuali quando si reca a trattare coi ladruncoli) e non lesinando espressioni e parole beffarde contro i suoi persecutori per eccellenza quando alla fine lo scovano, l'ispettore Juve e il giornalista Fandor; ma anche il luogo di culto viene intaccato: durante un funerale, Fantomas si vendica del ladruncolo Ribonard facendolo maciullare dal batacchio della campana della chiesa, e diamanti insanguinati piovono sul sagrato. E' stabilito ormai: il Male si è insinuato ovunque.
E' un grande peccato che molte sequenze di questo film siano andate perdute (sostituite da lunghe didascalie per la recente riedizione), poiché sono scene che aumenterebbero la tensione che già si respira nel film, per esempio è andata perduta la "fuga" finale - ingegnosa - di Fantomas dalle carceri dove sta per essere giustiziato, scena importantissima per il film; ma mi dispiace anche per i dialoghi tra Juve e Fandor iniziali (quando Juve decide di far evadere Fantomas dalle carceri di Bruxelles dove non vige la pena di morte), per le indagini di Fandor e per scene con membri della banda di Fantomas. Poiché già senza questi tagli, Juve e Fandor si vedono poco durante il film.
Una scena simile col sangue che piove dalla campana che suona, è presente in un episodio della serie L'Ispettore Barnaby.
Ottima interpretazione, come sempre. Qui ha molto più spazio ed è perfetto nel portare avanti le lunghe e travagliate gesta del criminale che deve vedersela con tutti: è il Male genuino e ha quindi notevoli doti di seduzione. René Navarre ha il physique du role adatto per il personaggio, insomma.
Ha poco spazio, per appassionarsi al suo ruolo meglio cercarlo nei film precedenti della serie, soprattutto i primi 2.
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