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Fantômas - All'ombra della ghigliottina

Regia di Louis Feuillade vedi scheda film

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La recensione su Fantômas - All'ombra della ghigliottina

di sideshow bob
8 stelle

Primo film della (poliedrica e dalle alterne fortune) serie dedicata al Maestro del Crimine, al più cattivo tra i cattivi. Fantomas si affaccia per la prima volta sullo shermo, trapiantato dai coevi romanzi di successo, e lo fa alla sua maniera, presentandosi subito per quello che è: un superlativo ladro e un figlio di puttana di proporzioni colossali. Il tutto inizia con un furto di gioielli, al quale segue la prima metamorfosi del nostro antieroe per eccellenza. Un antieroe che fa del travestismo e della perfidia i suoi collaudatissimi marchi di fabbrica. Plagiatore per antonomasia, è lo specchio deformante di una società (quella parigina degli anni Dieci) terribilmente affascinata dal crimine e, in definitiva, dal Male. E il Male, quello con la maiuscola, quello puro e disinteressato, viene incarnato da Fantomas come da nessun altro. Nessuno prima di lui era stato così agguerrito e così perfido, nessuno era stato in grado di avvicinarsi alla perfezione criminale del suo animo, nemmeno il precedente Zigomar (dal quale Fantomas prende molto, ma che poi finirà per copiarlo a sua volta... Fantomas quindi come plagiatore e vittima di plagio, come sarà per tutta la sua lunghissima carriera). L'approssimatività dei romanzi di partenza si trasforma in un film che, per quanto episodico, lascia intuire tutto il potenziale distruttivo del Signore del Male, mosso solo e sempre dal desiderio di distruggere e sovvertire, dall'affrontare il suo nemico di sempre: Juve, che poi, noi lettori dei romanzi lo sappiamo già, si rivelerà essere suo fratello gemello. E gemelli lo sono per davvero, sono le due facce della stessa medaglia, sono le due metà di un'unica persona. Si inseguiranno per sempre, sfuggendo alla morte numerosissime volte e rinascendo in continuazione. Ma Fantomas sarà sempre un passo avanti, col suo completo nero, il mantello altrettanto nero e un'anima, neanche a dirlo, nera come gli abissi più profondi. In questo film, che, per necessità di sintesi quanto di censura, adatta e trasforma parzialmente il primo romanzo della serie, non si vedrà nessun omicidio e anche Valgrand, alla fine, si salverà. Nel libro non andava così, l'attore di teatro che aveva osato impersonare Fantomas in una piece di successo moriva poi ghigliottinato, scambiato per il vero criminale, gabbato dal Grande Gabbatore. Fantomas, un nome che circolerà per tutto il Novecento, mietendo vittime una dietro l'altra, facendo proseliti e ribaltando in negativo tutto e tutti, perchè lui è il Male, un male senza volto e con tutti i volti del mondo, un male fatto per restare e per sconvolgere l'ordine sociale costituito, un male pensato per atterrire la borghesia affascinandola e uccidendola. Nessuno mai come Lui, perchè Fantomas è nessuno, eppure è qualcuno e questo qualcuno fa paura. Feuillade sembra essere stato il solo in grado di portarlo efficacemente sullo schermo e questo primo film ne è l'esempio e la conferma.

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