Regia di Marc Esposito vedi scheda film
Film francese a 18 carati. Non ha il passo del grande affresco esistenziale, lontanissimo dalla lezione dei grandi maestri (forse però un’occhiatina al cinema italiano gliela data, soprattutto a Ferreri o magari ad AMICI MIEI), ma vive di e per la sua semplicità, nel suo microcosmo di quattro amicizie che scrutano amore e vita con la leggerezza e gli errori della gente normale.
Molto esame di coscienza, difficoltà quotidiane e soprattutto l’occhio rivolto alle donne, centro dell’anima in uomo. Vuole accontentare un po’ tutti i suoi personaggi e così rischia l’etichettatura favolistica, persino una connotazione televisiva; in realtà vale più di quel che sembra, anche se rischia di non far breccia in tutti gli spettatori (soprattutto all’altra metà del cielo, o agli uomini che non si ritengono semplicistici). Ironia puntuale, l’esame del cuore degli uomini meno perchè non sa se essere un racconto popolare o un film d’autore. E sceglie il compromesso.
Il più stonato dei quattro, ma fa la sua figura.
Sbruffone, fanciullo dentro. Lo rende al meglio.
E' molto attento, lavora sul minimalismo.
Mi piace molto qui
Poteva fare di meglio, ma non è una regia da dimenticare.
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