Regia di Roger Michell vedi scheda film
Cosa succede ad una donna se perde il marito?
Le risposte possono essere infinite e banali ma quella che ci da Hanif Kureishi e ci fa vedere Roger Michell è qualcosa di nient'affatto ordinario.
La perdita come necessità di colmare un vuoto ma anche la possibilità di riscoprire la libertà, dei sensi. Quello che il personaggio di Anne Reid prova per Darren non è "semplice" amore è qualcosa che travalica l'emotività, è una necessità di oltrepassare limiti grandi, forti e antichi come la grande muraglia cinese. E' andare a (ri)scoprire il piacere del contatto fisico, del calore corporeo e del sesso.
Film grande rivelazione.
Spesso sembra d'essere immersi nella borghesia stantia di Michael Haneke: sesso, violenza e umidità familiare come in La Pianista.
Infelicità che si percepisce ovunque come se fosse muffa su muri.
Attori tutti molto bravi.
Molte sono le frasi che mi sono rimaste, una su tutte:
la madre al figlio - "Come hai potuto diventare così freddo..."-
e il figlio alla madre - "...e tu così calda"-
Piano, solo il pianoforte fino al momento dell'addio forzato con i Gorillaz, giovani contro il classico-antico? (I'm happy, I'm feeling glad, I've got sunshine...)
Pezzo di carne, manzo. Uomo-corpo e uomo-membro (.."sono come una puttana"..). La sua barba sembra quasi una maschera, come nel teatro greco, cela il volto, lascia trasparire solo poco dell'espressività ma permette il riconoscimento. Come sempre riesce a dare una buona prova.
Ha lei si deve la battuta più grottesca del film:"Io credevo che nessuno mi avrebbe più toccata a parte il becchino". Splendita donna e interprete. Peccato non averla notata altrove.
Dimenticate Notting Hill. Così si fa!
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