Regia di Roger Michell vedi scheda film
Una storia di due corpi che si incontrano, si analizzano, si fondono, si scontrano. Uno appartiene a May, madre e nonna di famiglia a cui muore improvvisamente il marito, ritrovatasi di fronte alle circostanze della vecchiaia che trova alloggio nella casa della figlia proletaria. L’altro è di Darren, falegname che vive alla giornata, amante della figlia di May. Si trovano, si scrutano, finiscono a letto. A niente servono allontanamenti e tentativi di altre relazioni quando il cuore è sovrano (anche se qui sarebbe più opportuno parlare degli organi genitali, ma tant’è).
Film sul sesso come piacere da riscoprire per trovare una nuova serenità anche quando i capelli diventano bianchi, compaiono le rughe e il corpo s’aggrinzisce, è una storia femminista dalla parte di lei ma neanche tanto, perché anche la figlia è una lei (che il tradimento sia un germe ereditario?) e le corna fanno sempre male. Con uno stile crudo ma non crudele, secco ma non arido, asciutto ma anche gustoso, il versatile Roger Michell imbastisce un film interessante che si scontra con le convenzioni più inappuntabile della società inglese (europea) e rompe il tabù dell’anziana alle prese con problemi più avvezzi ad una ragazza (e quanti film sulla perdita dell’innocenza potevamo evitarci, detto fra noi). Il punto di forza sta nel duetto di interpreti: Anna Reid è sublime nei turbamenti della sua May; Daniel Craig splendido nella sua dirompente fisicità carnale ed imperfetta.
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