Regia di Alan W. Cools (Mario Bianchi) vedi scheda film
Disastrosa commedia sexy, circolata in doppia versione (soft e hard), opera di Mario Bianchi. Pornodivi nostrani della prima ora (Marina Hedman, Manlio Cersosimo e Guia Lauri Filzi) e caratteristi presenti in moltissimi film di genere (Enzo Andronico, Nino Terzo), compongono il cast di questo bruttissimo prototipo di porno tricolore.
Roma. Paolo (Manlio Cersosimo), fidanzato con Marcella (Marcella Petrelli) e di professione taxista, durante il lavoro incontra Barbara (Marina Hedman): un donna disinibita che gli lascia una mancia cospicua al fine di ottenere un extra (nel letto) dopo la corsa, fissando un appuntamento a fine turno anche per il giorno seguente. Paolo, con sorpresa, sul posto del ritrovo incontra un'altra donna (Guia Lauri Filzi), inviata da Barbara e pronta a pagare per il solito "servizio speciale". Mentre due taglieggiatori (Enzo Andronico e Nino Terzo) tentano - disastrosamente, senza riuscirci - di estorcere una tangente a Paolo, Barbara e la sua amica propongono al taxista di mettersi in proprio e soddisfare la clientela femminile in cambio di una commissione in denaro. Paolo trascura Marcella, dedicandosi alla nuova attività, per poi scoprire che le due pappone - in realtà attive femministe - intendono sfruttarlo per promuovere una campagna denigratoria nei confronti degli uomini.
Mario Bianchi e Luigi Petrini scrivono la sceneggiatura di un film nato e pensato per la doppia versione (quella soft distribuita molti anni fa dalla Avo film, in VHS). Manlio Cersosimo, Marina Hedman (qui accreditata con il cognome del congiunto giornalista Frajese) e Guia Lauri Filzi sono i pionieri dell'hard italiano; Nino Terzo, Enzo Andronico e Marcella Petrelli caratteristi asserviti al cinema regolare. Con il solito repertorio musicale di Ubaldo Continiello (ancora il tema di Maliza erotica, presente in una lunga serie di hard italiani), Bianchi - che insolitamente sui titoli di testa si firma con il vero nome, senza celarsi nel nick di circostanza (Alan W. Cools) - realizza una modesta commedia poco comica, modicamente porno (le scene hard occupano uno spazio vicino ai 15/20 minuti) e per nulla erotica. Chiamate 6969: taxi per signora finisce per rimanere un avvilente documento storico su usi e costumi dell'epoca, con il protagonista che dà sfoggio di un terribile soprabito beige, in velluto con pelliccia, e maglione a collo alto (evidentemente è stato girato in autunno/inverno), mentre parla in romanesco alla "Monnezza" ("Eh daìe, lasciàme lavorà. C'ho da portà a cà er pane. Sennò, quanno sèmo sposati, che ce magnamo? Du' cazzi?". Apostrofa così la fidanzata che gli ha fatto perdere tempo facendosi trasportare in taxi).
Le riprese costituiscono in buona parte un giro turistico lungo le strade periferiche di Roma, con monumenti sullo sfondo, documentando il già affollato traffico metropolitano, ingolfato dalle Fiat d'epoca (128, 131, 500 e via di numero andando). I patetici siparietti del balbuziente (Nino Terzo) e del socio (Andronico) - vestiti in nero e con occhiali scuri, in stile Blues Bothers - non contribuiscono in nessun modo a risollevare le sorti di un prodotto modesto, girato (e poi assemblato) in fretta e furia per sfruttare il boom del porno. Porno, come già scritto, limitato a pochi minuti e girato senza grazia alcuna. Le opere di Mario Bianchi, purtroppo, non sono mai state rivalutate e questo è ingiusto; non ci riferisce però qui a film tipo questo, quanto alla lunga lista di b-movies, appartenenti a generi svariati (commedie sexy, horror e polizieschi), spesso girati in contesti produttivi davvero scadenti ma in grado di possedere, nel complesso, un loro appeal.
"La vita è come una corsa sul taxi… il tassametro continua ad andare sia che tu vada da qualche parte oppure no." (Anonimo)
F.P. 17/12/2020 - Versione hard visionata in lingua italiana (durata: 86'38")
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