Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
Godard è un regista molto spesso da prendere a schiaffi e questo film non fa eccezione. Dà, come la maggior parte dei film del regista transalpino (al contrario di Truffaut del quale, per estremo contrasto, Godard era grande amico) una sensazione di supponenza e intellettualismo che fa davvero rabbia, ma allo stesso tempo affascina. Al contrario del Bandito delle 11 (1965), un film insulso e sopravvalutato, questo Week-end ha un perverso fascino che fa sì che il film si guardi senza indulgere all'impulso di spingere il tasto del telecomando (o di fuggire a gambe levate per chi lo avesse visto al cinema). L'ironia di Godard in questo film riesce a colpire nel segno senza diventare spocchia, anche se certi incontri, come quello con Emily Bronte, sembrano mutuati dal finale di Fahrenheit 451 di Truffaut. Ci sono scene, in ogni caso, degne di un'antologia del cinema, come quella dell'incidente tra il guidatore di trattore e la coppia di giovani ricchi cittadini, e invenzioni, come quella del gruppo terroristico del Fronte di Liberazione del Dipartimento di Seine et Oise, francamente geniali. E se Godard si guadagna comunque quelle sette o otto o anche dieci labbrate di prammatica è per quegli animali (un maiale e un'oca) sgozzati davanti alla macchina da presa.
Roland e Corinne, marito e moglie, partono in macchina per andare a casa di lei dove il vecchio padre sta morendo per mettere le grinfie sull'eredità. Rimasti coinvolti in un ingorgo, i due si accorgono che il blocco stradale è causato da un incidente colossale con morti e feriti. In realtà la strada è disseminata di cadaveri provocati dagli incidenti stradali. Proseguendo i due fanno gli incontri più strani: un sedicente Cagliostro con la Maddalena che li sequestra e dirotta il viaggio, Saint-Just che tenta di rubar loro la macchina, Emily Bronte cui i due coniugi appiccano il fuoco e infine gli appartenenti ad un fantomatico Fronte di Liberazione del Dipartimento Seine et Oise che ammazzano Roland e lo danno in pasto a Corinne.
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