Regia di Robert Bresson vedi scheda film
VOTO 7,5 ANTICIPATORE (Tv 10 Marzo 2011) Dopo un inizio thriller e notturno, il primo Bresson si dispiega nei territori più consoni alla propria poetica e lo fa con una messa in scena classica, lasciando intravedere le linee guida dei suoi lavori successivi. La storia infatti è un dramma psicologico che si conclude con un doppio sacrificio volto alla ricerca di una pace interiore quanto mai problematica, sempre il punto nobile e debole dei giovani personaggi bressoniani. Lo stile, non è certo la sublime sintesi già compiuta di Diario di un curato di campagna, ma è fin da ora austero e sintetico, carico di inquadrature forti (come non ricordare le mani e le manette, gli interni geometrici del convento...), capace ambiziosamente di gestire una quantità di bianco esasperata (bellissima la fotografia), sia simbolicamente che graficamente efficace. Poi certi stacchi del montaggio (ancora classico), molto secchi, anticipano in qualche modo i meravigliosi campi vuoti e il fine lavoro di (de)composizione scenica alla base della modernità del linguaggio del grande regista francese. Realizzato nel 43 nella Francia di Vichy, Les anges du péché è un film da preservare e da studiare, il primo passo di una delle grandi esperienze cinematografiche del secolo scorso.
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