Regia di Philip Gröning vedi scheda film
Ho visto questo film in una bellissima rassegna curata dall'Institut Francais di Palermo insieme al Goethe Institut.
Due ragazzi, emarginati e dalla personalità borderline, si incontrano nella notte di capodanno a Berlino. Lei vive con un cane e si prostituisce, lui ha perso un lavoro molto pesante che aveva per essersi fratturato un braccio. E' un ragazzo timido che rimane in qualche modo abbagliato dalla personalità allucinata e dalla sessualità della ragazza (Marie). Lui lascia la casa della madre, scappa via senza una parola, e vive con Marie che continua a prostituirsi. Il film prende una piega da road movie che manterrà in modo continuo e quasi ossessivo fino alla fine. E' un continuo spostarsi da un albergaccio all'altro e un continuo prostituirsi di Marie con scene quasi meccaniche e ripetitive e di una tristezza infinita. Alla fine, dopo un violento scontro con un malavitoso che le impone la sua protezione, decidono di andare verso il mare e vanno in Bretagna. Lungo viaggio in macchina, ancora prostituzione, e arrivano su queste coste desolate e battute dal vento oceanico e sembrano essere felici.
Il film è un continuo viaggio, inarrestabile, con la camera che riprende in genere paesaggi desolati e ghiacciati e anche nelle riprese urbane è un continuo movimento. E' un film fatto con tecnica di ripresa semplicissima e immediata, in continuo movimento e con la camera mobile.
Da quello che ho capito il regista guarda con una qualche simpatia a questi due ragazzi sfortunati e anche scombinati che in qualche modo -tra mille problemi e sconsideratezze- trovano in loro due insieme una forza per vivere che prima non avevano.
La musica, un rock d'autore, sono le canzoni di Lou Reed e della sua band.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta