Regia di John Boorman vedi scheda film
Grande fantasia ed effetti anche troppo estetizzanti per uno dei film più riusciti di Boorman. E' la natura kitsch degli effetti speciali che rende il film dopotutto indimenticabile, specie confrontato con altri adattamenti della storia di Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda. Qui si avvertono attenzione alle dinamiche narrative, azione trascinante, ritmi quasi teatrali: la sceneggiatura cerca di proporre un linguaggio arcaico e insolito per dare spessore a certe affermazioni, e questo risulta assolutamente coerente con le ambientazioni e le intenzioni di Boorman. Stupendi anche i richiami all'animismo, al rapporto fra magia e natura, alla figura del grandissimo drago, l'intero universo che quando vuole può ucciderci, e anche ad altri tipi di mitologia, specie quando si parla di discendenza e di passaggi di potere. Non sembra un film di Boorman: avrebbe potuto farlo Terry Gilliam, ma forse non sarebbe stato altrettanto posato e controllato, straordinariamente equilibrato in tutte le sue parti come invece è stato con il regista di "Un tranquillo weekend di paura".
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta