Regia di John Boorman vedi scheda film
La rilettura adulta,consapevole e carnale delle leggende della Tavola Rotonda,di Re Artù e la sua Camelot fu il punto di vista di John Boorman in questo cult che ebbe un successo consistente all'inizio degli anni Ottanta.Infatti,il ciclo delle avventure dei cavalieri del re che estrasse la spada (Excalibur,appunto) dalla roccia era sempre stato presentato soprattutto in chiave di racconto cavalleresco,senza tener conto del lato torbido dell'epica camelotiana.Boorman indovina le sequenza più visionarie,e il film ha il suo meglio nell'incrudelirsi delle vicende di Artù,nella seconda parte che porta a numerose tragedie,incesti,massacri,efferatezze varie,inganni e morti violentissime.Ma soffre una certa frettolosità in sceneggiatura che rischia di trasformarlo in un film-spremuta,con ellissi narrative troppo concitate e accelerate.Anche lo scontro tra Artù e il figlio Mordred,concepito con l'inganno da sua sorella Morgana,arriva ad una risoluzione cruenta e affascinante,ma Boorman perde l'occasione di evidenziarne la complessità.Per cui,un film con sprazzi di cinema molto bello,ma poco curato nella struttura.
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