Regia di Tinto Brass vedi scheda film
L'ascesa al soglio imperiale e la progressiva discesa nell'abisso della follia di Gaio, passato alla storia con il soprannome di Caligola.
Ricostruzione, in chiave erotico-grottesca con elementi che oggi definiremmo di torture-porn, della controversa parabola dell'imperatore Caligola: la sceneggiatura di Gore Vidal (che successivamente ha preso le distanze dal suo lavoro), chiaramente ispirata a quanto riportato da Svetonio nelle sue Vite dei Cesari, dipinge l'indifendibile figura di un pazzo incestuoso, sadico e violento, ma probabilmente è vittima anch'essa della damnatio memoriae ordinata post mortem dagli avversari politici di un cesare ostile alla classe senatoriale e quindi demonizzato oltre i suoi effettivi demeriti (in ossequio alla ben nota regola secondo la quale la storia la scrivono sempre i vincitori). Il film di Tinto Brass è sconnesso e confuso, dovendo pagare dazio a mille tagli e rimontaggi che hanno afflitto un'opera censuratissima (oggi molto meno trasgressiva, anche se un certo morboso fascino lo conserva ancora), ma può contare su un eccellente cast anglo-italiano (un febbrile ed eccessivo Malcolm McDowell, Teresa Ann Savoy, una giovane e già bravissima Helen Mirren, Peter O'Toole, John Steiner da una parte; Paolo Bonacelli, Adriana Asti, Guido Mannari dall'altra) e su sontuose scenografie (la pellicola è girata quasi interamente in studio) che rendono molto bene il clima di decadente perversione costruito dal regista di origini goriziane. Prodotto (e successivamente rimaneggiato) da Bob Guccione, deus ex machina della storica rivista di erotismo patinato Penthouse.
In fondo interessante: 6/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta