Regia di Tinto Brass vedi scheda film
Difficile recensire un film del genere. Ho visto prima la copia italiana tagliata, che avevo in una versione distibuita da "I classici proibiti" dell'Espresso e dura quasi due ore, poi mi sono arrischiato a vedere quella integrale di 156 minuti disponibile anche su YouTube. Quale giudicare delle due? Premesso che sono sempre stato contro le varie forme di censura e a favore della libertà di espressione artistica dei registi che sceglievano argomenti controversi anche in materia sessuale, stavolta devo ammettere che la copia tagliata, pur nella sua mediocrità, è più tollerabile di quella integrale che invece è un vero supplizio, davvero difficile da sopportare fino alla fine a causa delle tante scene pornografiche prive di qualunque sensualità, di ripetute scene di supplizi, violenze e torture che risultano ripetitivi e stomachevoli. La colpa del fallimento di chi è? Questo film non ha un regista, visto che Tinto Brass è accreditato solo come autore delle riprese, quindi suppongo che il responsabile sia il produttore Bob Guccione che allontanò Brass, girò le scene porno e si occupò del montaggio finale. Ci sarebbero alcuni elementi positivi, come le scenografie e i costumi di Danilo Donati che fanno il verso a quelli del Satyricon di Fellini e sono molto suggestivi, ma purtroppo finiscono per essere ininfluenti rispetto all'ammasso di dettagli sordidi e scene ridicole e di cattivo gusto sparse in tutta la pellicola. Cosa dire degli elementi di necrofilia (Caligola fa l'amore col cadavere della sorella Drusilla appena morta sotto i suoi occhi), delle castrazioni, del pissing o "pioggia dorata" che dir si voglia e di tutto un armamentario di perversioni inserite senza nessuna giustificazione narrativa, solo per titillare i bassi istinti dello spettatore? E cosa dire di un cast stratosferico coinvolto, forse senza rendersene conto, in questa spazzatura: Malcolm McDowell vorrebbe quasi replicare certe espressioni di Alex il Drugo ma deve arrendersi di fronte al gusto Camp delirante a cui viene spinto da una regia inesistente; Peter O'Toole sfregiato dal trucco cerca di rendere l'anima nera di Tiberio, Helen Mirren danza lasciva e partorisce con fragore, John Gielgud si suicida nella vasca facendo nel frattempo dotti sproloqui e tutti gli altri fanno tapezzeria, comprese le Penthouse Pets. La colonna sonora passa da Prokofiev e Khachaturian dell'originale a musiche fuori luogo di Franco Rossellini nella versione italiana; la fotografia di Silvano Ippoliti è degna di migliore causa. Su Caligola meglio rivedersi film come "La tunica" o "I gladiatori"; se si vuole vedere un porno, meglio prendersi quelli veri che non questo pastrocchio pretenzioso e scombinato.
Voto 3/10
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