Regia di Shinobu Yaguchi vedi scheda film
Dollhouse (2025): locandina
27 FEFF - CONCORSO
Ancora bambole assassine... stavolta anche dall'Est.
Ma si tratta di buone notizie, per il mondo del cinema horror.
Una tragedia domestica devasta l'esistenza di due coniugi, la cui figlia bambina perde la vita a causa di una vera e propria disgrazia.
Per superare lo shock, la mamma della bimba casualmente trova in una bancarella di antiquariato una vecchia bambola in scala naturale, che riproduce una bimba molto simile a quella che ha perso.
Marito e medici assecondano il suo comportamento esageratamente materno, convinti che possa trattarsi di una cura psicologica opportuna.
Per fortuna poco tempo dopo la coppia concepisce un'altra bimba, che soppiantato gradualmente la bambola.
Dollhouse (2025): scena
Dollhouse (2025): scena
La stessa viene riscoperta dalla bimba a cinque anni, e finisce per divenire il giocattolo del cuore della stessa.
Ma qualcosa non torna in ciò che succede nei momenti in cui quella inquietante bambola appare vicina alla bambina.
E cosa sono le ferite che quest'ultima accumula sul corpo?
E i disegni macabri che la stessa esegue all'asilo?
E ancora? Da dove viene quello strano oggetto a cui crescono unghie e capelli? Le risposte arriveranno tutte, una più inquietante dell'altra.
Dollhouse (2025): scena
Quando, dopo il perfido Chucky degli anni '80, dopo la malvagia Annabelle, la maligna M3gan, è dopo che pure l' horror dell'Est si è adeguatamente occupato di "puppets" malvagi e vendicativo (Hideo Nakata nel 2015 ci si dedicò con Ghost Theater), un nuovo film sull'argomento pareva già dal titolo superfluo, se non ridondante e ripetitivo.
Pensare poi coinvolto nel progetto un regista giapponese apprezzato come Yoguchi Shinobu, ma specializzato in commedie sofisticate come quel brillante Survival Family che ebbe l'onore di aprire il FEFF nel 2017, parrebbe un controsenso.
Dollhouse (2025): scena
Dollhouse (2025): scena
Sbagliato in pieno, perché Dollhouse è un horror coi fiocchi, che parte rispettando I consueti cliché di tensione, ma si arricchisce, poco per volta, di sfumature e colpi di scena completamente impensabili, che stravolgono la vicenda, la rendono complessa e tortuosa, ma la arricchiscono è valorizzano, anche attraverso una solida sceneggiatura che sa gestire i cambi di registro con abilità ed inserendo note folkloristiche di un passato oscuro che fanno bene al film. Insomma Dollhouse è un horror molto riuscito, da non sottovalutare facendosi cogliere da comprensibili, ma anche svianti pregiudizi.
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