Regia di Craig Ross jr. vedi scheda film
Il digitale a basso budget conferisce al film di Craig Ross Jr. un'estetica a metà strada tra il porno e la telenovela. All'inizio ci si illude di trovarsi di fronte a un emulo della poetica fattona e metropolina di Abel Ferrara, ma dopo poco le speranze svaniscono. Rimane un pagliaccio assassino vestito da dragqueen in un ghetto nero. Più irritante della sua acconciatura ci sono solamente le musiche. Il film sarebbe potuto tranquillamente finire dopo mezz'ora, anzi sarebbe potuto non cominciare mai. Difatti il traguardo del settantesimo minuto si raggiunge veramente con molta difficoltà e affastellando scene superflue a una storia non eccelsa già in partenza. Eppure qualcuno si è preso la briga di doppiarlo in italiano e ad oggi sono stati realizzati ben tre seguiti (l'ultimo nel 2012, KILLJOY GOES TO HELL). Son gusti!
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