Regia di Vertunnio De Angelis vedi scheda film
Nei mari caraibici imperversa il pirata Garcia, che ha il vezzo di predare tutto ciò che può predare dai galeoni di passaggio, incluse le donne che poi rivende come schiave. A fermare le angherie di Garcia, però, arriva un giorno un uomo mascherato.
Uno dei più improbabili film di corsari del cinema di genere nostrano è questo L'uomo mascherato contro i pirati, girato nel 1965 dallo sconosciuto Vertunnio (!) De Angelis – e non è un nome d'arte, pare. Il regista bissò l'insuccesso licenziando subito di seguito un altro cappa & spada passato del tutto inosservato, Il ribelle di Castelmonte, per poi scomparire nel nulla da cui proveniva. La produzione è poveristica, la messa in scena neppure troppo sgraziata, ma comunque legata a evidenti limiti sia per quanto riguarda scenografie e costumi, che per gli interpreti; fra questi spiccano – si fa per dire – i nomi ci Tony Kendall, José Torres, Giovanni Vari, Gina Rovere, Claude Dantes, Pietro De Vico e (quantomeno) George Hilton. Il copione è di Giorgio Costantino, Aldo Barni e del regista, da un soggetto di Dino Sant'Ambrogio. Ritmo e tensione latitano, mentre rimane senz'altro in testa il tema centrale della colonna sonora firmata da Alessandro Nadin, un bizzarro scimmiottamento di Bella ciao (!). Giudizi di merito (o demerito) a parte, è proprio grazie a opere come questa che il cinema italiano non finisce mai di sorprendere. 2,5/10.
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