Regia di Kim Ki-duk vedi scheda film
FLORENCE KOREA FILM FEST 2021-OMAGGIO A KIM KI-DUK
Un arrogante quanto piacente boss del più noto quartiere a luci rosse di Seul, Han-ki, incontra per caso una coppia di innamorati intenta a scambiarsi atteggiamenti affettuosi. Colpito dalla tenerezza che li unisce, e così distante nel suo mondo di violenze e compromessi in cui egli si discrica con eccezionale abilità, l'uomo rimane altresì folgorato dalla bellezza della ragazza che fa parte della coppia, al punto da iniziare a pedinarla, ed arrivando a farla sua con la forza, ala stessa stregua di un animale predatore famelico e senza freni. Rapisce la donna e la riduce alla prostituzione, spiandola costantemente da un buco della parete.
La ragazza da vittima finirà per cambiare atteggiamento, fino ad accettare di buon grado la sua situazione di schiavitù e trasformando quella storia di aberrante sopruso, in qualcosa simile ad una storia d'amore e di tenace corteggiamento.
Il rapporto antitetico tra vittima e carnefice è sempre stato uno dei tasselli della poetica cinematografica rincorsa da Kim Ki-duk lungo la sua breve ma folta carriera cinematografica: in Bad Guy il gran cineasta coreano ritrova la piena ispirazione, riuscendo a trovare la strada più ispirata per un dramma a tinte forti in cui la poesia trasuda da atti di violenza e sopruso che, al contrario, si rivelano il viatico per raggiungere quell'armonia a prima vista impensabile e fuori discussione.
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