Johnny e Sarah Sullivan, immigrati a New York dall'Irlanda con due figlie al seguito, trovano alloggio in un caotico condominio popolato da tossicodipendenti, drag queen e un campionario assortito di varia umanità. Ciò nonostante, i Sullivan si mettono al lavoro per sistemare il proprio appartamento. Mentre i genitori vedono l'America come una successione di sfide e di pericoli, le figlie la considerano un luogo magico dove tutto può accadere...
Note
I bambini guardano e ci guardano. Ora usano una videocamera come fa Christy, la narratrice, che documenta la "vita americana" di una famiglia irlandese immigrata in un quartiere povero di New York negli anni Ottanta: padre, madre e sorelle sperano di ritrovare una serenità sconvolta e squarciata dalla morte prematura di Frankie (il vero Frankie, al quale è dedicato il film, era il fratello di Jim Sheridan). I figli se ne vanno e svuotano le stanze e le famiglie: ne dissestano e funestano i ricordi, ne minacciano il futuro. Il racconto (la sceneggiatura è firmata dal regista insieme alle due figlie Naomi e Kirsten) di questo mélo a lieto fine ricorre a episodi autobiografici, il che aumenta il sentimentalismo che si avvinghia alle immagini e soffoca parecchie sequenze (una delle peggiori è quella dell'amore coniugale). Sheridan è talmente coinvolto da ciò che mette in scena da non riuscire a dosare commozione e mestizia. Ottima comunque Samantha Morton, che rivela - film dopo film - la forza di una recitazione svincolata dai dialoghi.
Voto 7,5. Notevole l’impatto emotivo di questo film, recitato bene e sorretto da un’ottima sceneg-giatura. Esistenzialismo e metafisica si fondono, senza scivolare nel patetico e con grande spazio per emozioni genuine, profonde. [19.10.2008]
Comincia bene con "Do you believe in magic?" dei Lovin' Spoonful, poi lentamente si trasforma in un film per spettatori dalla lacrima facile, con una formula certificata, ossia bimbi innocenti e tenerissimi + gente buona e povera che soffre.
l'idea non era male…ma il film cade un po' troppo nello scontato…i personaggi sono un po'superficiali… e la sceneggiatura vuole puntare molto sui bambini per arrivare alla sufficienza…troppo facile…
VOTO : 5,5 Sicuramente il peggiore film di Sherindam, troppo piatto, televisivo e confuso. A sua scusante va il coinvolgimento personale nella vicenda che gli ha fatto probabilmente perdere un pò di equilibrio.
Jim Sheridan, dopo alcuni film ambientati nella natia Irlanda, gira il suo primo lungometraggio negli States, seguendo il punto di vista di una famiglia di immigrati provenienti dal Canada e di origine irlandese (del resto è una vicenda parzialmente autobiografica). Molto bella la sequenza dell'arrivo a New York, dove, in pochi minuti, si passa da una visione idilliaca ad una… leggi tutto
Anno 2002 di Jim Sheridan. E' la storia di una famiglia irlandese che approda in America per poter cominciare una nuova vita dopo la perdita prematura del figlio.Senza un soldo ma pieni di vita vanno ad abitare in un appartamento fatiscente, neanche tanto sicuro visto che è occupato da tipi strani,perlopiù tossicomani. Della serie l'importante è stare insieme...! La loro vita procede… leggi tutto
Anno 2002 di Jim Sheridan. E' la storia di una famiglia irlandese che approda in America per poter cominciare una nuova vita dopo la perdita prematura del figlio.Senza un soldo ma pieni di vita vanno ad abitare in un appartamento fatiscente, neanche tanto sicuro visto che è occupato da tipi strani,perlopiù tossicomani. Della serie l'importante è stare insieme...! La loro vita procede…
Jim Sheridan, dopo alcuni film ambientati nella natia Irlanda, gira il suo primo lungometraggio negli States, seguendo il punto di vista di una famiglia di immigrati provenienti dal Canada e di origine irlandese (del resto è una vicenda parzialmente autobiografica). Molto bella la sequenza dell'arrivo a New York, dove, in pochi minuti, si passa da una visione idilliaca ad una…
Il film è ottimo, un po' costruito, ma basta leggerlo nell'ottica degli "extracomunitari" bianchi per vedere cosa significa essere dall'altra parte. La Morton è fantastica, un volto da bambina che diventa sempre più interessante.
Gli Academy Awards (preferisco il loro appellativo tecnico al loro affettuoso nomigliolo) vengono ritenuti da alcuni un valido indice di valutazione per una pellicola, una sorta di certificazione di qualità, una…
Ricerca della felicità individuale, fughe da realtà invivibili, esodi di massa in presenza di circostanze drammatiche. L'uomo si mette in movimento, spesso con dolore a volte con gioia e speranza, e lascia la sua…
film che comincia bene, ma che voi diventa eccessivamente "strappalacrime" e unisce tutto ciò che di negativo può succedere ad una famiglia. La gente ha bisogno di questo, è vero... ma è troppo...
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Commenti (7) vedi tutti
Un film che trasmette tantissimo e soprattutto fa capire il vero valore della vita che molto spesso sottovalutiamo o diamo per scontato!
commento di SlimShadyGran bel film…pieno di emozioni!! Voto 7,5
commento di luanizzafilm bello e pieno di sentimenti
commento di danandre67Voto 7,5. Notevole l’impatto emotivo di questo film, recitato bene e sorretto da un’ottima sceneg-giatura. Esistenzialismo e metafisica si fondono, senza scivolare nel patetico e con grande spazio per emozioni genuine, profonde. [19.10.2008]
commento di PPComincia bene con "Do you believe in magic?" dei Lovin' Spoonful, poi lentamente si trasforma in un film per spettatori dalla lacrima facile, con una formula certificata, ossia bimbi innocenti e tenerissimi + gente buona e povera che soffre.
commento di moviemanl'idea non era male…ma il film cade un po' troppo nello scontato…i personaggi sono un po'superficiali… e la sceneggiatura vuole puntare molto sui bambini per arrivare alla sufficienza…troppo facile…
commento di willow77VOTO : 5,5 Sicuramente il peggiore film di Sherindam, troppo piatto, televisivo e confuso. A sua scusante va il coinvolgimento personale nella vicenda che gli ha fatto probabilmente perdere un pò di equilibrio.
commento di supadany