Regia di Gary Fleder vedi scheda film
Da quando il suo primo libro,"Il socio", è apparso sugli scaffali delle librerie ,John Grisham ha fatto da serbatoio per numerose grosse produzioni con vere star ad impersonare i suoi personaggi coinvolti in gravi cause spesso di pericolosità mortale.Una tematica frequente dei suoi romanzi è la sfida dell'uomo comune alle grosse organizzazioni ,teoricamente invincibili:e praticamente,denunciando alcuni malfunzionamenti della Giustizia americana,ne afferma però la sanità di fondo.Nel romanzo "The runaway jury",il gioco di trappole e contromosse che si scatena mettendo al centro della vicenda una giuria,focalizzando il racconto su un componente che attua una complessa strategia,parte da un'accusa ad una multinazionale del fumo,mentre sullo schermo il processo da vincere è contro una casa produttrice di armi.Scritto da quattro sceneggiatori,"La giuria" è ben diretto dal Gary Fleder che aveva convinto con "Cosa fare a Denver..." e "Il collezionista",mentre aveva deluso con gli ultimi lavori,sempre tratti da romanzi:e le star in cartellone partecipano entusiaste al film,soprattutto quelle(Hackman e Hoffman) impegnate in ruoli importanti ma svolti in modo da non papparsi il film.Buon ritmo ed una tensione in lievitazione aiutano lo spettatore a godersi lo spettacolo,che ,contrariamente a quanto si possa pensare,non è affatto statico.Forse il miglior film tratto dai libri di Grisham,una pellicola che riesce a coniugare impegno civile (doppio,nell'evidenziare l'orchestrazione dei processi e nell'accanirsi con il troppo facile smercio di armi assassine in USA)con buon intrattenimento di pubblico.Magari certi personaggi(ma sono tanti),vengono abbandonati frettolosamente,come il giurato ammalato di AIDS,ma non sono molte le pecche da imputargli.Nel genere,uno dei migliori film visti ultimamente,anche se il finale è annunciato ben prima.
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