Regia di Dario Argento vedi scheda film
Ok, ora analizzerò "Il Cartaio" nel modo più oggettivo possibile, anche se sarà un po' dura. Prima di tutto i difetti del film: 1) doppiaggio inascoltabile (poi neanche tanto, è brutto ma si può ascoltare tutto con un po' di impegno), ma non è da fare una colpa ad Argento: in fondo l'avrà fatto con 100 euro questo film (a chi troppi soldi per certe schifezze e a chi troppo pochi per certi film che potrebbero essere straordinari); 2) la prima scena non è del tutto giusta: "io so tutto di te" è una frase che può già far intuire chi sia l'assassino, e se lo si capisce al primo minuto è grave... per fortuna che comunque l'assassino non è mai troppo confermabile; 3) la recitazione degli attori risulta a volte freddina, toccando a volte il risibile (ma ride chi guarda con occhi maliziosi la pellicola, un conoscitore di Argento sa che i dialoghi non sono così importanti); 4) la sceneggiatura e i dialoghi non sono di buona qualità, ed è sempre stata una pecca nei film di Argento: certe frasi sono proprio brutte ("sento come un vento...", "ti prenderemo!", "non sono gli occhi lo specchio dell'anima... ma il poker!"); 5) il finale lascia perplessi: il cartaio era colui che un po' tutti sospettavamo, e la scena sui binari, seppur un'idea buona, è sviluppata male nei dialoghi un po' troppo freddi; 6) la cosiddetta postilla è carina ma piuttosto inutile, a qualcuno può piacere e a qualcuno no. E ora i lati positivi: 1) il soggetto: molto sadica l'idea del videopoker come mezzo per giocare con le vite di donne innocenti che non possono far nulla se non soffrire urlando con tutta la loro disperazione; 2) il ritmo: decisamente coinvolgente risulta la pellicola, soprattutto nel secondo tempo; 3) la fotografia: luce naturale, bellissime ombre e colori freddi rendono magica una Roma abbastanza inusuale; 4) certe scene sono bellissime: l'autopsia sul primo cadavere, il momento d'amore fra Anna e John, l'attacco del cartaio in casa della Mari, la morte di Remo sin da quando segue la donna pagata dal cartaio (una delle mie scene preferite di tutta la filmografia argentiana, davvero!), la scoperta di John che era tutto un bluff ascoltando il cannone al Gianicolo e la scoperta della casa, fino alla sua morte; 5) la colonna sonora: oltre a una main theme strepitosa (fra le migliori a mio parere nei film d'Argento), tutti i pezzi sono bellissimi e coinvolgenti (da ricordare fra le altre "Techno Train", "Video Machine", "Fasan Techno", "Remo's Dream", "Gianicolo", "The House"), Simonetti in uno dei punti massimi della sua carriera; 6) ottimo il lavoro artigianale di Stivaletti: i suoi corpi morti mettono i brividi...; 7) anche se può risultare risibile la scena finale sui binari, è decisamente ottima la parte da quando Santamaria viene ucciso dal treno in corsa e la Rocca si libera. In sostanza a mio parere siamo di fronte ad un Argento insolito, un ritorno al classico con un giallo non troppo intricato ma con buone trovate: ha fatto molto di meglio, ma anche molto di peggio. Purtroppo non è stato capito. Speriamo che "La Terza Madre" colpisca nel segno, perchè altrimenti il cinema di Argento sarà in vero pericolo... Il mio voto per "Il Cartaio" è un po' esagerato, ma glielo do lo stesso, un po' per provocazione, un po' per incitarvi a guardarvi "The card player" (ossia "Il cartaio" in inglese): 7,5 (in realtà un 6,5)
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