Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Buon giorno!

di hallorann

8 stelle

Ozu copiato dagli americani...

Piccoli quadretti di vita quotidiana ritratti in pochi ambienti interni ed esterni. Il BUON GIORNO! di Yashujiro Ozu ha il tepore dei soli mattutini e la luce fioca delle serate intimiste e familiari. In questo microcosmo di casette prefabbricate del Giappone fine anni cinquanta vediamo muoversi due fratellini che, invece che andare a lezione di inglese, si fermano dai vicini di casa comunicanti per vedere una gara di sumo alla tv. Vorrebbero averla anche loro ma il diniego dei genitori li “obbliga” ad uno sciopero della parola. C’è il vicino petomane e il compagno di scuola che sporca mutande, il vicino che rientra ubriaco sbagliando casa. Personaggi e bozzetti simpatici che riempiono la scena con grazia e leggerezza.

Ozu visivamente gira un modernissimo film a colori, ben curato nella fotografia e nell’inquadratura. Nei contenuti racconta di bambini ribelli che subiscono il fascino occidentale: uno l’inglese imposto e accettato, l’altro la tv non approvato. I genitori, comprensivi e superdemocratici (lontanissimi da quelli europei o perlomeno italiani dell’epoca, anche economicamente), cedono e acquistano la scatola magica, che di lì a poco invaderà case e generazioni di tutto il mondo. Pellicole come BUON GIORNO! hanno sicuramente fatto da modello a telefilm di successo come TRE NIPOTI E UN MAGGIORDOMO (FAMILY AFFAIR). Non c’è dubbio che gli americani abbiano copiato l’estetica, l’aspetto cromatico del colore e abbiano riadattato alla loro morale il contenuto. La musichetta orecchiabile che accompagna il film giapponese ricorda il famoso tema di TRE NIPOTI… Niente di strano perché Ozu, dal pubblico internazionale, è stato scoperto quando quel telefilm aveva già concluso le sue cinque stagioni.