Regia di Yasujiro Ozu vedi scheda film
I rituali domestici di un piccolo sobborgo giapponese analizzati a fondo dalla cinepresa di Ozu.Questo è un film di profondi contrasti generazionali(vedi la rivolta del sielnzio ideata dai due fratellini per ottenere una tv,oppure quando una delle donne del quartiere discute con la madre perchè non le aveva dei soldi creando malintesi con una vicina,suscitando il disprezzo della mdre per le nuove generazioni).Ma i contrasti si appalesano anche per le nuove tecnologie che andranno a cambiare le abitudini delle famiglie(non solo la televisione motivo di ripicca dei due fratellini ma anche la lavatrice)o per aver sostituito gli usi e costumi tradizionali giapponesi con usi troppo occidentali(e da qui partono le mal sopite critiche per alcuni vicini).O semplicemente contrasti che sconfinano nella maldicenza gratuita,così giusto per infrangere le regole dl buon vicinato.E i due fratellin facendo lo sciopero del silenzio mettono in evidenza tutta la falsa accondiscendenza dei vari saluti,l'ipocrisia sottile che si cela nel linguaggio che vuole essere rispettoso,la vacuità delle due- parole- due che vengono scambiate ogni volta solo per motivi di apparenza.Infine una notazione sugli spazi angusti rigorosamente geometrici che contraddistinguono le varie case,perfettamente uguali dal di fuori e molto simili anche negli interni:è bandito il tepore del focolare domestico,la casa è un involucro impersonale,freddo che getta ombre angoscianti al suo interno.Nonostante il tono giocoso che Ozu ha voluto dare al film è impossibile non cogliere questi segni inquietanti disseminati abilmente lungo la pellicola.....
La cinepresa è quasi sempre fissa come per scandire meglio le notazioni di costume....
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