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Buon giorno!

Regia di Yasujiro Ozu vedi scheda film

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La recensione su Buon giorno!

di OGM
8 stelle

In questo film la presunta intimità della casa è, in realtà, un crocevia di incontri sgraditi ed improvvise intrusioni e, anche in assenza di estranei, è comunque segnata da gelosie, invidie, sospetti e incomprensioni, all'interno delle famiglie e tra i vicini. La tradizionale accoglienza delle case giapponesi, sempre aperte agli ospiti invitati o inattesi, si traduce in una promiscuità che esalta le diversità e crea attrito, turbando la tranquillità domestica. Non c'è pace per un'umanità che, sotto l'obiettivo di Ozu, appare sempre incorniciata da porte, finestre, corridoi, ossia inquadrata, come un'istantanea, in un breve e fuggevole segmento di vita. I personaggi di questa storia sono inquieti, perché, perfino a casa propria, si sentono sempre di passaggio, con la mente occupata da qualcosa da ricercare altrove, e che suscita attrazione (la tv degli amici) o diffidenza (in soldi spariti, gli usi occidentali dei vicini). Il buongiorno è un saluto distratto e convenzionale, futile come i pensieri che si arenano, inutilmente, sulle piccole contrarietà della vita quotidiana. Si va e si viene, si scambiano due parole, ma non si comunica mai veramente. Per questo, in fondo, ci si conosce così poco. I mondi di vecchi e giovani, adulti e bambini, uomini e donne, sono separati, inscatolati tra le pareti di legno e carta di riso. Il silenzio che i due piccoli Hayashi, un po' per gioco, un po' per un'infantile ripicca, si autoimpongono, più che una metafora dell'incomunicabilità, è un involontario, ma provocatorio ed efficacissimo, antidoto al proliferare del chiacchiericcio vano e superficiale (di cui il linguaggio delle flatulenze pare una beffarda imitazione). Ed è, inoltre, un elemento spiazzante che riesce ad infrangere il muro dell'ipocrisia, facendo prevalere la chiarezza e la concretezza e rimettendo infine ordine nei rapporti umani.

Il genio di Ozu fa scaturire una morale da ordinarie vicende di gente comune, e trasmette il suo messaggio con esempi fatti in casa: quello di "Buon giorno!" è un cinema che riesce ad essere, al contempo, didattico e popolare, e, dietro una veste leggera, di intrattenimento e disimpegno, fa riflettere lo spettatore sorridendo e strizzando l'occhiolino.

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