Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
Siamo sempre nel lungo periodo del cinema prodotto in Messico per Bunuel, qui affronta in maniera leggermente manichea il racconto puntando su un panoramico chiaramente critico verso un società borghese corrotta e che pensa solamente al suo benessere, non guardando a spese, sia dal lato morale che tanto meno sociale. Si prende un personaggio animalesco cresciuto senza avere pensieri, ma solo istinti e che lentamente cresce, ritrovandosi, ormai tardi, a fare i conti con quelli che sono stati i suoi atti nei momenti bestiali e sfruttati da chi voleva arrivare a determinati scopi. La rappresentazione dei poveri ha certamente un occhio zavattiniano, ma Bunuel, pur rendendo il racconto articolato, pende a non risolvere i problemi che il popolo ha, ma solo a rappresentarli senza mettere mai pillole consolatorie, ma guardare dritto ad un destino determinato dalle condizioni sociali e che irreparabilmente portano alla tragedia. Attori efficaci per i loro corpi ed i loro volti, sempre appoggiati da una fotografia efficace e mai fine a sé stessa.
una storia meno articolata del solito, ma efficace
il regista non fu contento dei condizionamenti, ma la sua mano si nota, non tanto nel melodramma, ma nell'ironia
bellissima e perversa, qui giovanissima
un volto che avrà la sua storia
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta