Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
"Il bruto" appartiene sicuramente alle opere minori di Buñuel, ma non direi, come invece fa Morandini, che è "uno dei suoi film peggiori". Anzi, è sicuramente migliore del "Gran calavera" (1949). Anche se non si può negare che si tratti essenzialmente di un melodramma a tinte fosche, nel "Bruto" si notano con maggiore nettezza alcune zampate sulfuree del regista spagnolo, come le sequenze dedicate al vecchio padre di Don Andrés, quasi paralitico e interessato soltanto a mangiare i dolcetti che gli porta il figlio. Tra i personaggi, però, quello che resta più in mente è, anche più del nerboruto protagonista (il cui dramma è di rendersi conto di avere un cervello non all'altezza della forza fisica), quello, quasi da tragedia classica, di Paloma, interpretato con la consueta bravura da Katy Jurado. Buona anche l'ambientazione in un contesto sociale, quello degli sfrattati, che profuma di vero e che sembra anticipare il cortile di "Nazarin" (1958). (11 febbraio 2008)
Il ricco proprietario di una macelleria si serve di Pedro, un suo forzutissimo garzone per eseguire lo sfratto nei confronti degli inquilini di uno stabile di sua proprietà. Pedro s'innamorerà della figlia di un uomo di cui ha causato la morte, mentre la moglie del suo padrone lo vorrà tutto per sé. Tragedia chiama tragedia.
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