La recensione su The Dentist

di undying

7 stelle

Brian Yuzna e Stuart Gordon alle prese con un thriller angosciante, in grado di provocare un effetto "disgustosamente" affascinante. Molto distante dal clima fantastico e inverosimile dei precedenti lavori (ispirati da Lovecraft), "The dentist" propone una nuova figura di psicopatico, decisamente più verosimile e perciò davvero agghiacciante.

L'anniversario di matrimonio, per il dott. Alan Feinstone (Corbin Bernsen), riserva un'amara sorpresa: sospettando che la moglie Brooke (Linda Hoffman) possa avere una relazione promiscua con un operaio al suo servizio, Feinstone, invece di recarsi al centro odontoiatrico, decide di tornare improvvisamente a casa. Non sbaglia, e scopre la donna in intimità con l'amante. Sconvolto, ma stranamente trattenuto dal reagire, senza farsi notare dalla moglie decide comunque di recarsi al lavoro. La sala d'aspetto dello studio dentistico è piena, e i clienti protestano per il ritardo. Feinstone saprà rimediare, a modo suo, e a danno delle cure odontoiatriche, che lasciano spazio alla follia di una mente ormai votata al delitto.

"Nemmeno le cose più belle e pure sono immuni dal marcio. Una volta iniziata, la decomposizione può portare soltanto... alla putrefazione."

(Dott. Feinstone)

Brian Yuzna (regista) e Stuart Gordon (sceneggiatore assieme a Charles Finch e Dennis Paoli) si lasciano alle spalle l'horror fantastico vagamente ispirato da Lovecraft (H.P. Lovecraft's Necronomicon, 1993), per tentare la via del thriller. Sulla falsariga di Un giorno di ordinaria follia (Joel Schumacher, 1993) [1], sviluppano un film audace e piuttosto impressionante, puntando a un secondo tempo splatter che riesce a fare effetto per il semplice ma indovinato contesto: l'esperienza di trovarsi sulla sedia del dentista, in attesa di farsi trapanare i denti, è universale e comune a qualunque individuo. Senza distinzione di sesso, età o appartenenza sociale, prima o poi sperimentiamo tutti l'ansia (e il dolore) delle cure odontoiatriche. Yuzna pone tutta la sua attenzione alla messa in scena, facendo spesso uso di filtri deformanti, destinati a rendere distorte le soggettive del protagonista. Anche se si tratta di una produzione a basso budget (quantificato in circa 700.000 dollari), The dentist propone disgustose sequenze, nel pieno rispetto del genere, rese verosimili da ottimi effetti speciali (alla realizzazione dei quali ha contribuito pure il futuro regista Anthony C. Ferrante) e può contare sulla notevole interpretazione di Corbin Bernsen, attore che riesce a rendere credibile il progressivo decadimento psicologico del personaggio. Yuzna realizza uno dei suo migliori lavori, trovandosi evidentemente coinvolto in un progetto di poche pretese ma, proprio per questo, più libero di scatenare la sua fantasia. Tanto che si riserva pure un cameo (verso la fine, è l'assistente che spinge il dottor Feinstone). Guest star, l'indimenticabile Ken Foree di Zombi (George A. Romero, 1978), nel ruolo dell'investigatore sulle tracce di Feinstone. L'inattesa buona accoglienza del pubblico, per un'opera essenzialmente destinata all'home video, ha stabilito il destino di un sequel (The dentist 2, 1998) che - stando alla conclusione del film - non era certamente stato pensato durante la lavorazione di questo primo capitolo.

Curiosità [2]

Nel TV movie Un nemico in famiglia (1993), Corbin Bernsen interpreta un personaggio modellato sul profilo di Glennon Engleman (1928-1999), un reale dentista omicida che non ha, invece, ispirato gli autori di The dentist.