Regia di Leonardo Pieraccioni vedi scheda film
C'era una pubblicità, qualche anno fa, se non mi sbaglio della Fiat, dove un single che stava lavando i piatti sentiva la vicina di casa che litigava al telefono con il proprio compagno. La donna gli urlava che sarebbe andata con il primo che incontrava e, quando apriva il portone di casa, si trovava sul pianerottolo il vicino di casa, ancora con i guanti di gomma calzati, che tutto suadente le diceva «buonaseraaa...». Secondo me ormai Pieraccioni si è identificato in questo furbetto del quartierino cinematografico, tanto da non escludere, in un prossimo futuro, di vederlo apparire sullo schermo con i guanti di gomma a dirci «buonaseraaa...». Il paradiso all'improvviso è, in assoluto, il peggior film di Pieraccioni (il che è tutto dire). Manca una sola idea di sceneggiatura, che non sia saccheggiare i classici del comico, dal Woody Allen imitato malamente nel discorsino iniziale, come in "Io e Annie", alla scommessa tra i due ricchi scioperati, come in "Una poltrona per due" di John Landis. E' tutto raccogliticcio in questa commediola, che per il resto sfrutta gli stereotipi pieraccioniani (la bella moretta che, nonostante le difficoltà, s'innamora del protagonista, la bonomia toscana, il matrimonio finale) e la recentissima quanto immeritata popolarità della siciliana Anna Maria Barbera. Pieraccioni evidentemente, altro che "Una poltrona per due", vuole il divano tutto per sé perché ci sta bello comodo, senza curarsi minimamente della verosimiglianza, che avrebbe sconsigliato di far innamorare la bella Angie Cepeda di uno come il Lorenzo Puccianti del film. Ma, come suggerisce un commentatore italiano che ho rintracciato sull'Internet Movie Database, ormai Pieraccioni si crede d'esser diventato Brad Pitt. Voto: 0 secco.
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