Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
Con Europa '51, Rossellini affronta la realtà (italiana e non solo, come suggerisce il titolo) da un punto di vista diverso rispetto a quello che lo aveva posto inizialmente al centro dell'attenzione cinematografica internazionale.
Europa '51 è un film psicologico e per questo si differenzia profondamente dalle opere del periodo neorealista, subendo per questo anche numerose censure da parte della critica cinematografica. Il neorealismo di Rossellini, del resto, era diverso, per esempio, da quello di De Sica, ma qui siamo oramai al di fuori dei canoni di quella tendenza cinematografica. E pur non essendo un capolavoro, il film, che sconta nella trama qualche debito verso il melodramma, è sostanzialmente riuscito, proprio per il suo sforzo di uscire dalle secche di un genere che aveva ormai dato il meglio di sé e chiedeva ai suoi autori maggiori di essere superato.
Era forse questa la sfida che registi come De Sica e Rossellini (indubbiamente i più grandi) dovevano affrontare e che non sempre riuscirono a vincere. In questo caso, il regista di Roma città aperta ci riesce grazie a una messa in scena tesa e per certi versi potente nella sua silenziosa ribellione ai canoni imperanti nell'Europa del 1951. (2 ottobre 2018)
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