Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
E' un film gigantesco nella sua ferocia nell'attaccare la borghesia italiana degli anni '50, che distrugge e massacra senza esclusione di colpi, utilizzando una buona dose d'ironia che resta, però, allo stato latente. La protagonista è la Bergman, che è eccellente nel tracciare il mutamento psicologico della protagonista che, da borghese insensibile, dopo la morte del figlio, capisce di non aver mai amato nessuno e si dà completamente agli altri. La compassione e l'affetto del regista verso il personaggio è palese, ma non sfugge anche una piccola critica nei suoi confronti quando appare lampante allo spettatore che l'amore che prova la protagonista verso il prossimo, è in buona parte dovuto all'odio ed al risentimento che prova per sé stessa, per aver trascurato il figlio fino a farlo morire. Ma Europa '51 è un film denso e ricco di significato ed oggi risulta un vero documento storico e di denuncia sociale nel rappresentare l'Italia di allora dove, affianco ad uno strato ricco e benestante della popolazione, ci sono le periferie sporche piene di poveri, delinquenti e prostitute, dove la gente muore in silenzio senza che nessuno se ne preoccupi troppo. E' perciò spietato nel rappresentare la società uscita dalla Seconda Guerra Mondiale; una società non troppo migliore dalla precedente, individualista al punto che, quando la Bergman si lascia trascinare troppo dall'amore verso gli altri, senza voler passare per comunista o desiderosa di diventare monaca (che sono tanti tra i vari modi in cui la società classifica i comportamenti 'diversi'), viene creduta pazza e rinchiusa in un manicomio.
Europa '51 è pessimista e disilluso, ma il finale, nella sua drammaticità, contiene un barlume di speranza.
Il ritmo è infallibile, la tensione drammatica è sempre alta e ci sono molti momenti toccanti. Al film nuocciono solo l'ampollosità e la retorica di alcuni dialoghi.
Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:3 impegno:3 tensione:3
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