Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
Europa '51 è in fondo una parabola semplicissima sulla forza d'animo, l'amore per il prossimo, la fiducia in esso. La protagonista è soltanto una peccatrice che si ravvede, ma che in un mondo di peccatori viene vista come un elemento pericoloso e deviante. Inevitabile che venga bollata come 'anormale' ed allontanata dalla vita sociale. E' tutto relativo al contesto europeo postbellico, fin dalla morte del bambino cresciuto fra i bombardamenti, le cui prime immagini di questa vita sono state quelle di una concreta e tremenda apocalisse. C'è molto di cattolico in questa riflessione di Rossellini sul senso di colpa, ma c'è anche una deviazione sul percorso del ravvedimento e della redenzione, qui vista non tanto come via verso la comunione con il divino - e con il prossimo in Terra, ma piuttosto quale comodo, sbrigativo metodo per espiare le proprie colpe altrimenti soffocanti. Più che la - scarsa - materia narrativa qui conta la riflessione.
Una donna benestante vede il proprio figlioletto di dodici anni suicidarsi poichè trascurato. I sensi di colpa la assalgono e lei decide di dedicarsi anima e corpo ai poveri, agli sfortunati, agli emarginati. Ma a questo punto viene presa per pazza.
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