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Spiaggia rossa

Regia di Cornel Wilde vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Spiaggia rossa

di axe
7 stelle

Seconda Guerra Mondiale, Teatro del Pacifico. Agli ordini del capitano Mac Donald, un battaglione di marines statunitensi va all'assalto di un'isola sotto il controllo giapponese. Nonostante la resistenza degli occupanti, i marines riescono ad attestarsi nell'entroterra. Ma i giapponesi si preparano al contrattacco. Diretto e ben interpretato da Cornel Wilde, nel ruolo dell'ufficiale statunitense, "Spiaggia Rossa" è un film bellico non originale tanto per trama quanto per messa in scena, la quale consente al regista di esporre la proprie idee critiche in merito alla guerra. Il racconto non ha pretese di storicità; è ambientato in una qualunque isola in mezzo all'Oceano Pacifico. Gli statunitensi sono in avanzata, i giapponesi sulla difensiva, ma non hanno intenzione di cedere. Il loro comandante, preso atto della consistenza dello schieramento avversario, pianifica un assalto a sorpresa, ma i movimenti delle sue truppe sono spiati da una pattuglia americana, che ne riferisce al superiore, rendendo impossibile una risposta adeguata. Il sangue scorre copioso su entrambe i fronti; buona parte del film mostra aspri combattimenti, con artiglieria, mitragliatrici, fucili, pistole, armi bianche. I soldati muoiono come mosche; l'autore non si limita a darne conto mostrandoli cadere uno dietro l'altro, dilaniati da colpi di mortaio o crivellati da pallottole; a diversi di loro dà voce descrivendo ed, a volte, mostrando, i loro pensieri. Ciò umanizza tanto i personaggi principali, appartenenti ad entrambe gli schieramenti, quanto le decine di "militi ignoti" le cui vite finiscono, in un attimo o a seguito di sofferenze. Il capitano Mac Donald, in tempo di pace avvocato, ha lasciato a casa una donna innamorata di lui, a struggersi nell'attesa del ritorno; lo stesso ha fatto l'ufficiale nipponico, il quale sceglie di morire nel rispetto di un codice d'onore che difficilmente un occidentale d'oggi può comprendere. Come loro, altri trovano conforto ricordando la casa, la propria terra, gli amici, le avventure con le donne, le cose belle da cui sono lontani e le quali forse non vedranno mai più; tutti sognano il ritorno, possibilmente con qualche medaglia appuntata sull'uniforme, ma anche senza; purchè il loro desiderio si avveri. Si muore con il rimpianto, o la tristezza; la sensazione che il tempo è stato troppo poco; o anche, senza aver possibilità di pensare alcunchè. Il regista non si schiera; ognuna delle due parti, pur non apparendo particolarmente motivata da ideologie, ha desiderio di prevalere, e non si risparmia. Il comandante statunitense vorrebbe evitare violenze inutili, ma ciò non è possibile. Del resto, quale di queste morti è utile ? Se lo domanda, in epilogo, lo stesso protagonista; la risposta è implicita, nessuna. Il ritmo del film è serrato; la prima parte, in particolare, è molto movimentata.  A tratti una colonna sonora dai toni epici accompagna l'azione, in contrasto drammaticamente ironico con i pensieri dei militari, i quali vorrebbero volentieri essere altrove, invece di "coprirsi di gloria" - da vivi, o morti, è indifferente - sulla spiaggia dell'isola senza nome. Le manovre sono seguite da un implacabile operatore cinematografico, il quale, a beneficio della propaganda e di un pubblico evidentemente poco coinvolto o in cerca di rassicurazione sul buon andamento delle cose, riprende una realtà che non ha riscontro nel pensiero dei soldati. L'ambientazione tropicale ricorda il di molto successivo "La Sottile Linea Rossa". La natura selvaggia, tuttavia, non è indifferente alle tribolazioni umane; partecipa ad esse, opponendo le sue incognite a chi ne turba caoticamente gli equilibri. Un nemico con gli occhi a mandorla, l'ambientazione della foresta pluviale, pericoli ovunque, la morte in agguato, l'orrore dei corpi devastati; tutto ciò fa pensare al conflitto in Vietnam, coevo alla realizzazione dell'opera. Ciò amplifica la portata della critica di Cornel Wilde, costruita sui pensieri dei protagonisti. Amarezza, nostalgia, dolore, paura, sono i sentimenti dell'uomo in guerra, contrapposto al proprio simile per motivi che al singolo sfuggono, o, comunque, non interessano. Un film di guerra poco noto, assolutamente da recuperare in virtù dei contenuti e delle originali scelte espositive.

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