Regia di Alessandro Blasetti vedi scheda film
Blasetti costruisce un film d'avventura con sottofondo nazionalista (siamo all'antivigilia della Seconda Guerra Mondiale), secondo un'estetica che si avvicina molto al cinema di Eizenstejn, in particolare al suo "Aleksandr Nevskij", che pure è anch'esso del 1938 (ignoro quale dei due film sia stato girato prima). Nonostante questa impostazione e i chiari scopi di esaltazione dell'italianità, "Ettore Fieramosca" non è un film di becera propaganda: per intenderci, nazionalista sì, ma fascista no. Vi sono vari aspetti da apprezzare di questa produzione italiana, oggi spesso bollata come "cinema di regime": primo fra tutti la vigorosa messinscena di Blasetti, coadiuvato da un'ottima fotografia, l'interpretazione non retorica di un giovane Gino Cervi dai boccoli al vento, e un'insospettabile libertà dai condizionamenti moralistici che si imporranno invece nel dopoguerra: nella prima scena ambientata alle terme di Pau si vedono chiaramente delle ragazze a seno nudo. (09/09/2007)
Prologo e disputa della disfida di Barletta, tra cavalieri italiani e francesi, nell'ambito del conflitto che oppose, all'alba del 1500, spagnoli e francesi sul suolo italiano.
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