Regia di Joseph Losey vedi scheda film
Grande affondo psicologico sui rapporti umani in generale: il livello più chiaro è il rapporto di classe, o quello tra lavoratore e datore di lavoro, ma tutto si complica inesorabilmente e gradualmente analizzando i binomi uomo-uomo e uomo-donna, complicato solo in parte da un'orgia che si intrufola però momentaneamente come una intrusa nelle vite dei quattro personaggi principali. Ogni coppia è intercambiabile e intrecciabile, in ogni caso c'è sempre qualcuno di intralcio. Il disfacimento di Fox è la causa del carattere vampiresco del servo Bogarde, che a sua volta non può fare a meno o non vuole abbandonare la casa, ormai suo alter ego. Losey firma con Pinter uno dei suoi maggiori capolavori, con stile assolutamente impassibile, con la mdp impegnata in punti di vista plurimi, riflessi e deformati da specchi di varie forme (ricorrenti nell'opera del regista), con giochi di luci e ombre impalpabili o rese dense dalla fotografia intensa e quasi tangibile di Douglas Slocombe. 9
Buon contributo di John Dankworth.
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