Regia di Claude Miller vedi scheda film
Forse Claude Miller non è l'erede di Truffaut, ma di certo Charlotte Gainsbourg (questa Charlotte Gainsbourg) è la cosa più vicina ad Antoine Doinel vista dopo "I quattrocento colpi". E di certo questo filmetto francese sulle tribolazioni di un'adolescente che non si accetta è meglio di quel che lo si voleva far sembrare: in Italia fu lanciato all'epoca con il titolo "Sarà perché ti amo", sulle note del successo dei Ricchi e Poveri (la canzone fu scritta, fra gli altri, da Enzo Ghinazzi, in arte Pupo) che accompagna le immagini. Non è, insomma, come anche qualche critico avveduto ritenne (ad esempio Giovanni Grazzini annunciò all'epoca un "L'effrontée 2"), un clone del "Tempo delle mele": "L'effrontée" è un film più serio, con tutti i suoi difetti più intelligente, insomma più truffautiano. Nonostante il "vola vola" della canzone dei Ricchi e Poveri, se si pesassero sulla bilancia, a volare sarebbero proprio le mele...
Il film inizia con l'ora di ginnastica quando la tredicenne Charlotte ha paura di tuffarsi dalla piattaforma. Nello spogliatoio vede una ragazza più grande tutta nuda e ne invidia le forme. Il fratello più grande sta partendo per le vacanze con gli amici e la fidanzata. Charlotte non ha la mamma, ma vive con il babbo e il fratello. La sua migliore amica è Lulù, di sette anni (figlia di Léone che fa le faccende a casa di Charlotte), sempre malata, logorroica e attaccatissima a Charlotte. Un giorno la ragazzina incontra la coetanea Sara Baumann, pianista prodigio e le si attacca a rimorchio, approfittando di un momento in cui la piccola musicista le chiede bambinescamente di diventare il suo impresario. Nel frattempo Charlotte ha conosciuto Jean, operaio e marinaio, che vuole fare l'amore con lei, poiché la ragazzina, per destare il suo interesse, le ha detto di avere quindici anni.
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