Regia di Daniela Fejerman, Inés París vedi scheda film
A prima vista potrebbe sembrare una commedia pruriginosa ma in realtà di omosessualità se ne parla veramente poco.Si parla di altre cose:dal sesso nella terza età che è un tema tabù per moltissimi e non solo nel cinema,alla retrograda gelosia che colpisce i figli allorchè qualcun altro nella sfera sentimentale compete con loro negli affetti per il genitore o la genitrice,si parla della scoperta della propria sessualità(anche tardiva),infine della finta tolleranza che hanno tutti riguardo tematiche di questo tipo(le figlie a parole sono estremamente tolleranti e progressiste,ma solo se la questionenon le tange perchè altrimenti sfoderano biecamente il propro animo reazionario).Ormai pare che la Spagna di Zapatero abbia il monopolio per un cinema che tratti anche trasversalmente la libertà sessuale e questo merito può essere ascritto anche al cinema gayo e trasgressivo di Pedro Almodovar.Ma qui è difficile accostare la storia di una pianista 60enne che si innamora di una bella pianista di Praga che ha la metà dei suoi annialle storie esplosive del buon Pedro:perchè le due registe in tempi di trasgressione scelgono di conformarsi al perbenismo,nel senso di riunione della famiglia,allargata a tutto un gruppo di elementi nuovi ma pur sempre di famiglia e di focolare si parla.Rispetto alle opre di Almodovar c'è maggior linearità,un occhio di riguardo per il sentimento a buon prezzo,molte scene genuinamente esilaranti.Aggiungendo attrici in stato di grazia la ricetta è pronta.Avremo una commedia finto prurignosa,finto trasgressiva ma ruffiana(nel senso buono del termine) al punto giusto.Con simpatia
la regia è piuttosto televisiva ma le attrici sono dirette benissimo
la regia è piuttosto televisiva ma le attrici sono dirette benissimo
ottima
bravissima
esilaraante
ottima
bella
non male
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