Regia di Enzo D'Alò vedi scheda film
Enzo D'Alo, dopo il successo dei precedenti film "La Freccia Azzurra", "La Gabbianella E Il Gatto" e "Momo Alla Conquista Del Tempo", mette in scena una storia apparentemente innocua, che riesce comunque ad intrattenerci per oltre 85 minuti: in una Napoli moderna, un enorme albero, chiamato dalla sua gente Sua Profondità ha in mente di approfittarsi dei sentimenti di Rocco, un bambino napoletano ingelosito della nascita del fratellino Francesco, per eliminare il Natale nel mondo, impedendone la nascita di Gesù. Tutto accade a Napoli perché essa é riconosciuta come città del presepe, e proprio nelle condizioni di Rocco, che secondo Sua Profondità, sembra essere capace di portare a termine la "missione": succede, quindi che Rocco si ritrova a Betlemme dopo aver pronunciato la parola "opopomoz". Storia completamente fuori dagli schemi che si rifà, con un linguaggio originale, a capolavori di vecchia data dove, probabilmente, si sarà ispirato. Basti poi pensare al fatto che D'Alo sia napoletano e, che abbia inserito nel doppiaggio personaggi "della zona" come Silvio Orlando, Vincenzo Salemme e molti altri. I colori che caratterizzano l'opera sono vari e vasti: riescono ad essere diversi, ma simili allo stesso momento, e rappresentano molto del protagonista: egli é maleducato, ma anche sensibile, ingenuo ma anche furbo. "Opopomoz" tra l'altro, sembra essere un elogio alla città napoletana. Anzi, visto che siamo in tema, vorrei consigliarvi un film d'animazione ambientato a Napoli, positivamente accolto dalla critica, ovvero "Gatta Cenerentola".
Ah, l'animazione all'italiana ha i suoi maestri e suoi allievi: questo film dimostra molto, soprattutto a livello visivo.
7½.
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