Regia di Andrew Stanton, Lee Unkrich vedi scheda film
Il quinto lungometraggio Pixar, trionfante agli Oscar del 2004, si dimostra un film godibile, ma inferiore ai suoi precedenti e a vari successori.
Tra non molto uscirà nelle sale italiane Alla ricerca di Dory, il seguito di Alla ricerca di Nemo, pensavo fosse giusto lasciare una recensione proprio al primo capitolo.
Partiamo dal presupposto che fare un sequel a Nemo (lo chiamo così per abbreviare) è a mio parere inutile, in quanto la storia del film è fatta e finita con il primo film e che, in generale, l'unico Pixar a cui darei un seguito, dovessi scegliere, sarebbe Gli Incredibili, anch'esso sequel che uscirà nei cinema, questo tra 3 anni.
Detto questo parliamo di Alla ricerca di Nemo: Io sono un'estimatore della Pixar, è uno studio che ha innovato il cinema d'animazione con il portare lungometraggi in grafica computerizzata sul grande schermo.
Ho amato i 3 Toy Story, A Bug's Life, e Monsters & Co, i predecessori in ordine temporale di Nemo, oltre a vari dei predecessori quali Ratatouille, Up e Inside Out.
Nemo vuole affacciarsi alla finestra dei capolavori segnati dallo studio, avvalendosi di un'eccelsa tecnica, con un oceano davvero bello da vedere, un buon comparto sonoro e un fine documentaristico che può interessare i bambini, oltre al messaggio ambientalista limpido (che però, porca la pupazza, è stato frainteso e dopo l'uscita del film posti come l'Acquario di Genova, per attrarre i bimbi, hanno messo nelle vasche anche i pesci pagliaccio, razza di appartenenza del protagonista, contravvenendo totalmente al senso della storia!!).
Il film scorre bene ed è piacevole, ma ha dei limiti nella trama, molto disneyana e a tratti debole, con la regia che cede il posto alla graziosità dei personaggi. I personaggi non sono poi così memorabili, le situazioni non sono poi così nuove e il film risulta dunque di buon livello, per carità, ma inferiore agli altri sopracitati.
Voto: 7/10.
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