Regia di Michel Munz, Gérard Bitton vedi scheda film
Charles Gassot è il produttore - tra gli altri - di Zia Angelina, La felicità è dietro l’angolo, Aria di famiglia, Il gusto degli altri, Tanguy. Ergo: al nostro piace la commedia, possibilmente intelligente, non volgare, abitata da attori di gran classe. Come Jean-Pierre Darroussin, catapultato da Gassot in mezzo al crocevia della sorte. Si parla, infatti, di soldi, in questo Ah! Se fossi ricco. Si mostra cosa accadrebbe a un tranquillo rappresentante di prodotti per parrucchieri, se vincesse dieci milioni di euro al superenalotto. Magari nel bizzarro giorno in cui viene piantato dalla moglie, dal capufficio che mira alla stessa, dai colleghi che non lo sopportano più. La “vendetta” di Aldo (questo il nome del personaggio interpretato dal grande commediante feticcio di Robert Guédiguian) sarà calcolata e fredda, e alla fine ogni cosa varrà la pena vederla concludersi. Il ritmo è svelto, malgrado un copione non brillantissimo, che copre le sue lacune con una manciata di battute indovinate e da segnare. Il prim’attore, come detto, ci dà dentro. Seguìto, un filino sotto, da un Richard Berry che ha voglia di rischiare su un terreno non suo. Mentre Valeria Bruni Tedeschi si sforza di uscire dalle proprie coordinate rivestendo i panni di una donna che fa da solare post scriptum a quella impersonata in È più facile per un cammello..., suo recente debutto da regista.
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