Regia di Peter Weir vedi scheda film
Sotto il tricorno da ufficiale brilla l'occhio azzurro dell'indomito capitano Jack Aubrey,eroe dei romanzi marinareschi di Patrick O'Brien(una ventina,si minacciano,o promettono,seguiti a iosa):"Master and commander" è un kolossal a firma d'autore,l'australiano Peter Weir,che torna al cinema cinque anni dopo un caso come "The Truman show".Spettacolare e mastodontico,il film racconta la battaglia tra la nave di Aubrey,la "Surprise",e un vascello francese ancor più grande e potente,la "Acheron" che comporta appunto echi infernali danteschi,condotta in tre riprese,tra l'apertura e la fine della storia.Weir ha realizzato un film che si rifà al grande cinema d'avventura classico,dandosi i tempi del racconto vecchio stampo,ed evitando di rincorrere gli anche troppo frenetici action-movie hollywoodiani di adesso:con un timbro molto maschio,e una crudezza nel descrivere le asperità che non sconfina nel compiacimento,il film è molto ben fatto,girato con sapienza e soddisfacente,per le due ore e venti che dura.Russell Crowe ,in un ruolo che non gli risparmia qualche nota antipatica,dosa bene il proprio carisma e appare sempre credibile come uomo d'azione con testa pensante,e gli regge bene testa Paul Bettany nella parte dell'amico dottore,che da intellettuale che ha imparato la lezione illuminista,contesta le ragioni del Potere e cerca una spiegazione pratica delle cose.E nello spettatore il film ha il pregio di instillare una domanda: hanno portato più avanti la Storia,quella vera,le epiche imprese dei grandi condottieri,o la fame di nozioni e la voglia di capire degli uomini di scienza?
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