Regia di Robert Hampton vedi scheda film
Una donna e il suo amante uccidono il marito di lei, ma nella villa aleggia ancora lo spirito dell'uomo ed è particolarmente bellicoso. Un drammatico faccia a faccia fra assassini e fantasma della vittima concluderà nel peggiore dei modi la storia.
Sorta di seguito de L'orribile segreto del dr. Hichcock, girato l'anno precedente dallo stesso Riccardo Freda con il medesimo pseudonimo anglofono, Robert Hampton, Lo spettro al di là del titolo piuttosto banale offre una discreta mole di tensione e di horror old style con un'adeguatamente elegante messa in scena pur in evidente mancanza di un budget di alto livello. Ma la prima cosa da specificare a riguardo di questa pellicola è che il dr. Hichcock che torna qui sullo schermo è un altro: un altro attore (là era Robert Flemyng, qui Leonard G. Elliot) e un altro personaggio, sebbene inserito in una trama dalle identiche atmosfere e dallo svolgimento non troppo dissimile da quello del precedente film. Stavolta però la parte della vittima tocca a Hichcock, fatto fuori dalla consorte e capace di perseguitare lei e il suo amante sotto forma di spirito, fino alla resa dei conti finale. La sceneggiatura che il regista firma insieme a Robert Davidson (cioè Oreste Biancoli) forse difetta un minimo in ritmo e sul piano dell'originalità non si dimostra granchè arzigogolata, ma la storia funziona in ciò che conta - i toni cupi, la tensione viva - e tanto deve bastare. Dal cast del film dell'anno prima ritorna Barbara Steele, qui affiancata anche da Peter Baldwin, Harriet White e Umberto Raho / Raoul H. Newman. Risoluzione finale un po' didascalica, eccessivamente spiegata. 3,5/10.
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