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Lo spettro

Regia di Robert Hampton vedi scheda film

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La recensione su Lo spettro

di emmepi8
8 stelle

Diciamo subito che non è un vero e proprio continuo di Il  Terribile Segreto del Dottor Hitchcock, anche  se i nomi coincidono, ma variano nei ruoli in maniera determinante. La copia che ho visto purtroppo non era il massimo, ma si sa, in questi casi ci si deve accontentare, visto che certi film sono inesorabilmente distrutti e quindi ritrovarli in condizioni non ottimali è già qualcosa. Ho trovato una differenza di  racconto e di storia in questo film, che me lo ha reso più interessante, nel senso che la suspense e la storia riescono  a  camminare di pari passo, coinvolgendoci in maniera più forte nel genere a cui assistiamo. Freda aveva tentato la strada del genere qualche hanno prima, per ragioni di opportunità produttiva, mettendo su carta in una nottata , la sceneggiatura de I Vampiri, che malgrado tagli di censura, rimane sempre un esempio grande di genere e non solo, poi aveva avviato con pseudonimi quest’altri esempi di generi, che erano esplosi non solo sul nostro mercato, ma avevano varcato i confini ponendosi come veri e propri casi sia di genere che di pubblico. La storia segue un suo percorso che riserva diverse sorprese sull’argomento, e ci sono dei passaggi davvero scuri  che segnano dei veri e propri passaggi fondamentali per il genere. Ricordando un’intervista con il regista, mi viene da sorridere quando lo sentivo raccontare del suo modo di lavorare e di come tiene di conto di quello che ha fatto, diciamo che è uno dei pochi personaggi del nostro panorama che ha un distacco completo dal lavoro fatto, e sembra non rendersi conto che il suo cinema rimane una base certa  del nostro cinema e non solo del nostro, dato che  i primi riconoscimenti gli sono piovuto dall’estero. La scelta degli attori, mai basilare ed è forse un appunto al suo lavoro che oserei fare, ma che in fondo gli ha dato quella libertà dal sistema che altrimenti non avrebbe potuto avere; i tempi di lavorazione che non sono mai stati lunghi, neanche nel caso de I Miserabili da cui sono stati ricavati due film, che sono legati ad una sicurezza del mezzo che forse nessun regista  ha mai avuto, da ricordare che lui difficilmente si serviva di un operatore, perché si voleva rendere conto nel momento in cui girava come andavano le cose, oppure le scelte singolari e corrette dei controcampi di cui oggi dovremmo tenere conto. Penso che i suoi produttori   avevano perfettamente capito di avere un tesoro fra le mani, e, pur in un mercato minore, lo hanno fatto fruttare al massimo; Freda ha candidamente confessato di essere vissuto benissimo nell’agiatezza, per quanto denaro ha guadagnato.

Sulla trama

trama ben confezionata con tutti i crismi possibili

Su Robert Hampton

Freda un grande sempre e  qui lo dimostra  nel genere

Su Barbara Steele

fa il bis e ci riesce, con il suo volto particolare

Su Peter Baldwin

il ruolo del dottore innocente, ex marito della figlia di Gassman

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