Regia di Chen Kuo-fu vedi scheda film
Tra omicidi, sette, misteri che non è detto possano trovare soluzione e inquietudini che non sempre riescono ad aprirsi alla quiete, un poliziotto di Taipei cerca di trovare il bandolo di una matassa di sangue, con l’aiuto di un agente dell’FBI arrivato apposta dagli Stati Uniti. La Columbia mette a disposizione soldi e mezzi (e impone, tra l’altro, un volto occidentale: David Morse) per un poliziesco thriller horror quasi fantasy che forse non è completamente nelle corde del regista taiwanese Chen (basta vedere il suo precedente, terribile The Personals, una specie di contorto e pedantissimo dramma da camera). L’atmosfera metropolitana opaca e claustrofobica si sente, e si appiccica allo sguardo dello spettatore, ma va a finire che la carne al fuoco è troppa, e non si riesce a gestirla tutta. Chi cerca un action di tuoni e fulmini, comunque, è bene che si astenga. Fa piacere ritrovare un attore coi fiocchi come Tony Leung Ka-fai (quello di L’amante, non quello di In the Mood for Love, che si chiama Chiu-wai). Inaspettato, abbastanza scioccante il massacro finale. Per molti versi, un’occasione mancata, anche se non da buttare via: i semi ci sono, ma non sono fioriti come avrebbero potuto e dovuto.
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