Regia di Takashi Shimizu vedi scheda film
La maledizione della casa continua, questa volta il “rancore” di madre e figlio semina morte in un set cinematografico allestito all’interno dell’abitazione. Tutti quelli che mettono piede nello stabile muoiono, portandosi magari dietro la maledizione, tra le proprie mura di casa. Solo una giornalista incinta, sembra esser riuscita a scampare alla maledizione.
Splendido seguito questo del giapponese Takashi Shimizu, che dopo averci già sconvolto con il primo “Ju-on”, un perfetto horror-psicologico, ci ripropone la sua vezzosa maledizione in una forma più leziosamente kitsch. Il film, presentato al 21° Festival di Torino, contiene momenti di magistrale suspense e si cimenta in affascinanti meccanismi temporali, che non lasciano il tempo di coordinarsi. La ferma regia e gli effetti speciali fanno in pratica il film, che ha il suo piatto forte proprio nella suspense e nella paura più pura, che crea momenti di sano terrore, senza cadere mai nel truculento o nello scontato. Anche se più caotico, il secondo episodio cinematografico della serie che in Giappone sta sbancando anche in TV, perdura in una genialità e in un inflessibilità che nel primo si notava solo a tratti, e che perde quota solamente nel finale, troppo devastante e sommario; finale che non preclude la strada ad un terzo seguito, che probabilmente non tarderà ad arrivare, ma intanto godiamoci i sussulti di paura che questi primi due episodi ci hanno dato, e speriamo che la geniale regia di Shimizu, ci regali altri capolavori del terrore.
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