Regia di Marcello Pagliero vedi scheda film
Una versione fatta in Tv abbastanza mutilata di alcuni minuti. Una storia che è un ritratto di un dopo guerra immediato e che ci porta in un mondo che tende al melodramma, ma ben articolato, e forse un po' schematico, di quello che la società offriva e le conseguenze che ne derivavano. Una squadra di sceneggiatori d'oc lavorarono alla storia in maniera discreta e sono i nomi che hanno fatto la nostra grande storia cinematografica; Ennio Flaiano, Cesare Zavattini, Suso Cecchi d'Amico, oltre al regista e Pino Mercati. Si punta su un neorealismo diverso, quasi surrealista, con una scelta ed una impostazione del cast giusta. Affidato ad un regista particolare del nostro cinema e molto sottovalutato dalla critica del tempo; aveva partecipato attivamente alla corrente del neorealismo, facendosi conoscere anche al mondo intellettuale francese.
Si nota la presenza di Marisa Merlini in ruolo drammaticamente giusto, Ave Ninchi un breve ruolo di padrona di casa, ma anche dello stesso Flaiano nel ruolo di un questurino
Una storia quasi simbola, ma che ben congegnata
Nino Rota fa emergere temi che dopo verranno ripresi ne I Vitelloni
Una regia giusta, per una storia quasi dimostrativa
Il ruolo dello smemorato, con una signorilità raffinata affronta il personaggio alla perfezione.
Un attore drammaticamente giusto
Fa da passaggio fra i èersonaggi
Certo non è il volto che magari ci si aspetta, ma il regista sa contenere i suoi svolazzamenti eccessivi
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