Regia di Marcello Pagliero vedi scheda film
Film del 1946 con strutture di 'neorealismo-vivo' senza 'patimenti-catartici' ma viltà e bonacce notturne mescolate ad acri scontri d'animo tra personaggi che vogliono riaprire/chiudere la propria vita. Un 'pastoso' mondo dove l'intorno della liberazione avvenuta è quasi 'spodestato' da un raggiro di microstorie che hanno voglia di uscire dalla notte romana.
Una sceneggiatura a più mani che oggi 'invidiamo' per l'acume, l'intelligenza, l'ronia e la leggerezza... da 'mostri sacri' come Flaiano, Cecchi D'Amico e Zavattini.
Una pellicola dove il bianco e nero sgranato, dimesso, sottomisura dà un contorno 'distaccato' degli avvenimenti tragici-festosi ...quasi alle spalle: una modo di sicuro 'diverso' per affrontare gli accadimenti cadensati e nascosti da una notte di 'cronache-della sera'...
Gli attori sono di livello senza...pari all'oggi: Vittorio De Sica, Andrea Checchi, Valentina Cortese...ed altri di cui ogni nome è una faccia da ricordare. La recitazione è quasi 'allargata' agli avvenimenti e alle sensazioni interiori...un teatro aperto a tutti...dove i tutti si liberano di quello meglio da dire e fare.
...E pensare che "Roma città aperta" era arrivato poco prima..viene da dire che le ..idee certo non mancavano. Basta aspettare il dopo... Certo che la 'facilità' della messinscena non dava già la storia... tutt'altro...e le scritture di livello che si inserivano in un 'mondo' pieno di speranze...(nonostante tutto).
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