Regia di Valerio Zurlini vedi scheda film
Zurlini dirige con mano ferma un film che facilmente poteva sfuggire di mano, vuoi per l'oggettiva difficoltà di trattare privato e pubblico in un momento storicamente drammatico, vuoi per la necessità di mantenere la storia entro canoni di ragionevole veridicità. E' proprio il primo aspetto, questo cammino sul filo del rasoio tra pubblico e privato, a mostrare la maggior criticità (tutto sembra scorrere come in una dimensione onirica nonostante la tragedia in corso). Così solo al termine il film mostra forse il suo punto più alto, tragicamente ripiombato nella realtà, ineluttabile spada di Damocle sulle vite dei due protagonisti e di un Paese intero. Una mezza occasione mancata, in un film dove comunque tutto è scandito dall'ombra cupa della guerra come un temporale che si annuncia da lontano e che progressivamente diventa tempesta.
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