Regia di Valerio Zurlini vedi scheda film
Voto 7,5. Nell’estate del ’43, una bella e giovane vedova di guerra (Eleonora Rossi Drago) e il figlio di un gerarca fascista (Jean-Louis Trintignant) vivono una storia d’amore passionale sulla costa romagnola. Valerio Zurlini scava sia nei sentimenti dei suoi personaggi che nella loro psicologia, dando vita ad un film che, all’epoca in cui è stato girato, si definiva “impegnato”. Il periodo storico e drammatico in cui si colloca la vicenda s’intreccia solo marginalmente, ma in maniera decisiva, con la vita di una ristretta quanto anomala comunità di alta e media borghesia. Dovevano effettivamente essere pochi i villeggianti al mare in quella drammatica estate, per non parlare della penuria di giovani maschi. Trintignant è perfettamente a suo agio in un ruolo che gli va a pennello: gentile, educato, sottilmente tormentato e umanamente intenso. Per eccesso di ostentata passionalità, appare un po’ meno convincente la pur brava Eleonora Rossi Drago. Strepitoso, infine, Enrico Maria Salerno, nella breve parte del gerarca fascista, testa rasata, piglio da lucido psicopatico, beffato dalla Storia e dalla sua stessa miopia intellettuale.
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